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La cristallizzazione del miele

La cristallizzazione del miele

Non esiste un miele solo, ma tanti tipi di miele diversi. Come dice il nome stesso, il Millefiori è un miele prodotto da tanti fiori, a volte caratterizzato da una prevalenza che influisce su colore e gusto.

A distanza anche di poche settimane il miele che raccolgo nei melari cambia così per sapore, profumo e proprietà. Ecco perché consiglio, fermo restando i propri gusti personali, di variare tipologia di miele e di non gustare durante l’anno sempre lo stesso.

Se per i mieli monofloreali (come Acacia, Tiglio e Castagno) il colore e il sapore sono caratteristici, per il miele Millefiori si avrà un miele più chiaro e trasparente (come un Millefiori estate), che corrisponde ad un sapore più delicato e dolce; uno più scuro o ambrato, dal sapore più intenso e deciso, ma comunque sempre dolce (come il Millefiori cartiglio o il Millefiori di fine stagione che spicca di girasole)

Tutti i mieli subiscono una cristallizzazione, garanzia di un miele grezzo artigianale che mantiene inalterati i suoi principi nutritivi così come le api che bottinano sui diversi tipi di fiori. Cosa impossibili per mieli commerciali o che subiscono processo di miscelatura e sottoposto a trattamenti termici per la grande distribuzione.

Il miele nella sua composizione è costituito prevalentemente da zuccheri semplici, fruttosio e glucosio, ed è quindi un prodotto completamente naturale, meno dannoso degli zuccheri raffinati. Da notare che il glucosio entra direttamente in circolo e viene utilizzato immediatamente dal nostro organismo, mentre il fruttosio è consumato più lentamente garantendo un apporto energetico diluito nel tempo

Quando il fruttosio prevale sul glucosio il miele rimane liquido; al contrario quando il glucosio prevale sul fruttosio il miele cristallizza più velocemente.

Il miele si può usare per dolcificare il caffè, il tè o latte, sulle fette biscottate o con dello yogurt naturale. In cucina può sostituire lo zucchero nella preparazione di torte o biscotti ma anche per condire insalate o donare un sapore più caramellato a carne, bolliti, polli o selvaggina.

Per una tisana depurativa si può utilizzare, due o tre cucchiai, in una tazza con acqua tiepida, comunque non superiore ai 40 gradi.